Il mio percorso
Il sabato è trascorso tra commissioni, corso di trail running e poi un giretto al Rocca Sella, una punta vicino a casa, con papà e cani al seguito.
Abbiamo lasciato la macchina a Celle, una piccola frazione di Caprie sopra Rubiana, in direzione Col del Lys.
Appena passato il rifugio Rocca Sella e svoltato a sinistra, ci immergiamo in un boschetto in leggera pendenza con un tappetto di foglie colorato.
Foliage pare sia la parola più in voga in questo periodo.
Seguendo i primi cartelli giungiamo ad una piccolissima borgata con case graziose che godono di un panorama spettacolare. Da lì in poi, libertà per i cani, immensamente grati di essere in quel posto.

Continuiamo a salire, dapprima nel bosco, poi il sentiero si trasforma in ripidi massi che ci impongono di usare le mani per aiutarci. Il tutto sempre in estrema sicurezza. Il panorama si fa attendere, la fitta boscaglia non accenna a dare spazio alle maestose montagne spolverate di bianco.
Seguendo i cartelli ben posti, arriviamo in cima in poco più di un’ora, tutti soddisfatti. Davanti ai nostri occhi si espande un mare di nuvole che ricoprono le nostre case da giorni, ma quel pomeriggio noi eravamo al di sopra.
Rientro per una strada alternativa, meno complicata e percorribile in corsa in alcuni tratti. Le rocce hanno fatto spazio a un single track con giochi di luce. In discesa ci divertiamo e in poco tempo torniamo alla macchina. Un caffè e due ciotole d’acqua per i cani e poi a casa, tra la nebbia e l’umidità.
Stanca ma felice per la giornata, una cena con un bel film e a letto presto che il giorno dopo… Sveglia alle 5, partenza alle 6.45 direzione Thures, borgata sopra Bousson, frazione di Cesana torinese.
Con i miei compagni di avventura ci dirigiamo a Cima Bosco. Un posto molto conosciuto per le gite estive e le ciaspolate invernali.
Ammetto che alle 8 di mattina il clima non lo si può definire mite. Ma con coraggio e risate ci avventuriamo. Armati di ramponicini, iniziamo a salire seguendo i cartelli posti ad ogni bivio. Si alternano momenti di pianura ad alcuni con molta pendenza. Fortunatamente, la neve tiene bene il nostro peso e non fatichiamo più di tanto per salire.
Vediamo arrivare i primi raggi di sole, il candido bianco iniziare a brillare e noi ci perdiamo in fotografie.
Arrivati in cima abbastanza presto, ci curiamo di reintegrare le energie perse in salita. Una delle zie (così le ho conosciute) ha portato cioccolata calda per tutti.
A 2370 mt la cioccolata calda dentro dei bicchieri di cialda croccante ricoperta di cioccolato. Ok, svengo! (O forse è meglio di no).
Ci rilassiamo e godiamo di quanto il mondo ha di bello da offrirci. Prima di procedere a ritroso e tornare alle macchine, recuperiamo le energie necessarie ad affrontare la settimana.
Con gli occhi fotografiamo ogni istante, così da riproporlo quando ci sarà una giornata più pesante, aspettando con ansia la prossima domenica.